Non tutte le rocce sulla superficie del nostro satellite sono uguali, alcune risultano altamente magnetiche, il che è strano visto che la Luna non possiede un magnetismo intrinseco.
Queste rocce sono state rilevate in una regione vicino al polo sud, sul lato nascosto della Luna.
L’origine di queste rocce dalle caratteristiche inusuali è stato uno dei grandi misteri del nostro satellite, ma ora un team di ricercatori potrebbe aver risolto l’enigma.
Alcuni scienziati del MIT hanno di recente pubblicato uno studio sulla rivista Science Advances in cui mostrano attraverso simulazioni dettagliate quello che secondo loro è il fenomeno all’origine del forte magnetismo di queste rocce.
Innanzitutto ricordiamo qualche concetto teorico.
Partiamo quindi dal presupposto che anche la Luna in ato possa aver avuto un processo simile al suo interno che quindi abbia avuto un campo magnetico globale, ovviamente molto più debole rispetto a quello terrestre in quanto il nucleo del nostro satellite è molto più piccolo di quello della Terra.
Questo campo magnetico sarebbe insufficiente per spiegare le rocce altamente magnetiche, ma secondo i ricercatori un grande impatto potrebbe aver temporaneamente amplificato il debole campo magnetico lunare, creando un picco momentaneo che è stato però registrato da alcune rocce.
Dalle loro simulazioni è emerso che l’impatto con un grande asteroide avrebbe potuto generare una nube di particelle ionizzate che avrebbero poi avvolto temporaneamente la Luna. Questa sorta di plasma sarebbe quindi fluito attorno al nostro satellite finendo per concentrarsi proprio nel punto opposto rispetto alla posizione dell’impatto iniziale.
In quello specifico punto il plasma avrebbe perciò interagito con il debole campo magnetico lunare, amplificandolo temporaneamente. Di conseguenza le rocce presenti in quella regione avrebbero potuto registrare i segni di questo magnetismo potenziato prima che decadesse, estinguendosi rapidamente.
Effettivamente questa sequenza di eventi potrebbe spiegare la presenza di rocce dotate di uno strano ed elevato magnetismo in una regione che si trova proprio esattamente nel punto opposto rispetto ad uno dei più grandi bacini da impatto della Luna, il bacino di Imbrium.
Sempre secondo questo studio un impatto della scala dell’Imbrium avrebbe generato anche un’onda di pressione attraverso la Luna, simile a uno shock sismico. Anche queste onde si sarebbero concentrate sul lato opposto, dove lo shock avrebbe interagito temporaneamente con gli elettroni delle rocce presenti in quella regione.
In definitiva quindi queste particolari rocce hanno subito due fenomeni distinti ma contemporanei e mentre lo shock sismico andava a disturbare i loro elettroni, il plasma dell’impatto amplificava il campo magnetico lunare.
Quando poi gli elettroni di queste rocce si sono stabilizzati, hanno “registrato” questo nuovo orientamento, allineato con il campo magnetico temporaneamente rafforzato.
Isaac S. Narrett et al., Impact plasma amplification of the ancient lunar dynamo.Sci. Adv.11,eadr7401(2025). DOI:10.1126/sciadv.adr7401