Dai papi Benedetto XVI a Leone XIV, ando per secoli di storia scritta anche con i numeri, i numeri romani sono ovunque intorno a noi, a maggior ragione in Italia, una terra dove i resti del ato sono ovunque. Targhe e lapidi antiche e moderne, meridiane, orologi monumentali, date scolpite sulle facciate delle chiese e degli edifici pubblici.
Li usiamo ancora per indicare i secoli, li troviamo anche nei titoli di legge e negli articoli della Costituzione, nei volumi delle enciclopedie e nelle opere letterarie classiche. Sono presenti nei manuali tecnici, nei codici normativi e nei titoli ufficiali di atti giuridici o ecclesiastici. Ma sappiamo davvero come si leggono e si scrivono correttamente? In questo articolo scopriamo le regole di base e alcune curiosità legate a questo affascinante sistema numerico, usato ancora oggi, più di duemila anni dopo la sua nascita.
I numeri romani sono ovunque intorno a noi. Scolpiti nella roccia sui monumenti dell'antica Roma, usati per secoli e poi anche in tempi più recenti per diversi motivi, sono un modo di rappresentazione dei numeri diverso da quello che usiamo nella vita di tutti i giorni, ma che può essere interessante conoscere.
In questo articolo scopriremo quindi le basi per imparare a leggere i numeri romani, per decifrare gli anni che troviamo scolpiti su antiche lapidi e monumenti, e per curiosità scriveremo l'anno attuale in numeri romani.
Iniziamo però andando a vedere a che numero arabo corrisponde ogni lettera dei numeri romani. Come si può vedere qui sotto, I equivale a 1, V equivale a 5, X è 10, 50 è indicato da L, 100 dalla lettera C, 500 dalla lettera D ed infine 1000 dalla lettera M.
Numero arabo in uso oggi | Numero romano equivalente |
---|---|
1 | I |
5 | V |
10 | X |
50 | L |
100 | C |
500 | D |
1000 | M |
Una volta che conosciamo questa regola di base, dobbiamo tenere in considerazione alcune regole di composizione, che sono diverse rispetto ai numeri arabi.
Una delle regole principali è che se un simbolo si trova alla sinistra di un simbolo con un valore più grande (ad esempio, nel numero IX, abbiamo un valore "I" situato alla sinistra del valore "X", che è più grande), il valore del primo va sottratto a quello del secondo. Nel caso di IX, quindi, bisognerà sottrarre I a X, ed otterremo il numero 9.
Se invece abbiamo un simbolo alla sinistra di un simbolo con valore minore, dovremo fare una addizione. Questo è il caso del numero XI, che sarà quindi equivalente a 11.
Altra regola importante: i simboli I, X, C, M si possono ripetere fino a tre volte consecutive in uno stesso numero, mentre i valori V, L e D non possono essere ripetuti più di una volta consecutiva.
Come si può vedere nella tabella qui sotto, per capire l'uso dei numeri romani bisogna fare un po' di esempi. Eccone alcuni.
NUMERO ROMANO | COMPOSIZIONE | VALORE IN NUMERI ARABI |
---|---|---|
III | I+I+I=III | 3 |
IV | V-I=IV | 4 |
VI | V+I=VI | 6 |
VIII | V+I+I+I=VIII | 8 |
IX | X-I=IX | 9 |
XIV | X+IV | 14 |
XXI | X+X+I | 21 |
MMXXV | M+M+X+X+V | 2025 |
Dal numero 3, fino al numero 14 (diventato così "famoso" dopo l'elezione di papa Leone XIV), in questa tabella abbiamo riportato i calcoli base per comprendere l'uso dei numeri romani.
Infine, nelle ultime righe, abbiamo inserito anche i numeri più complessi, quelli ad esempio relativi al nostro secolo (XXI, si legge "ventunesimo") o l'anno in cui ci troviamo, il 2025.
Una delle cose più difficili può essere la lettura dei numeri più lunghi, come quelli relativi agli ultimi anni. Vediamo qualche segreto.
Dopo aver visto le regole di base, proviamo a mettere in pratica quanto
appreso scrivendo l’anno in corso in numeri romani. Il 2025 si scrive MMXXV. Come ci arriviamo? Abbiamo:
Quindi: M + M + X + X + V = MMXXV. E si legge “duemilaventicinque”.
Con un po’ di pratica, diventa più semplice riconoscere le date scolpite sui portali delle chiese, sugli architravi dei palazzi storici o sulle lapidi commemorative. Un piccolo esercizio che può trasformarsi in uno stimolo per osservare con più attenzione il nostro patrimonio culturale e architettonico.
Ad esempio, le date relative al 1800 e al 1900 sono ovunque intorno a noi, anche sui monumenti più recenti. Come si indicano questi anni in numeri romani?
Ecco alcune date fondamentali per la storia d’Italia con la relativa scrittura in numeri romani:
Come si può notare, per rappresentare gli anni moderni in numeri romani serve familiarità con le centinaia e le migliaia. Ad esempio, 1000 si indica con M, 900 con CM, 40 con XL e 6 con VI. Quindi 1946 si costruisce così: M (1000) + CM (900) + XL (40) + VI (6) = MCMXLVI.
Capire questi codici incisi nella pietra permette non solo di leggere meglio la storia che ci circonda, ma anche di esercitare uno sguardo più consapevole sul patrimonio culturale italiano.