Potente esplosione dell'Etna, in Sicilia, proprio nel giorno della Festa della Repubblica Italiana. L'eruzione di questa mattina ha portato al collasso di una sezione del cratere di Sud-Est, e generato un flusso piroclastico che ha causato panico tra alcuni turisti che si trovavano in quota.
L’Etna è tornata a a farsi sentire negli ultimi minuti, con una potente esplosione che ha generato una nube eruttiva alta chilometri e che ha portato al collasso di una parte del cratere Sud-Est. A seguito del collasso si è generata una nube piroclastica, che ha causato panico tra i turisti che si trovavano in quota.
Il vulcano siciliano, il più alto dell'Europa continentale, aveva ripreso la sua intensa attività la scorsa notte, con un'eruzione di tipo stromboliano tra l’1 e il 2 giugno, accompagnata da un progressivo incremento del tremore vulcanico.
A dare conferma di questi eventi è l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo di Catania (INGV), che ha documentato come il crollo parziale abbia prodotto una nube eruttiva alta almeno alcuni chilometri, visibile anche a grande distanza.
Il materiale caldo, secondo le osservazioni preliminari, sembra non avere oltreato l’orlo della Valle del Leone, una conca situata a nord-est del cratere.
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunicava alle 11 e trenta che le immagini delle telecamere del sistema di sorveglianza mostravano un flusso piroclastico probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del Cratere di Sud-Est. Il materiale caldo, da osservazioni preliminari, sembra non avere oltreato l'orlo della Valle del Leone.
Anche l'attività infrasonica risulta elevata con eventi localizzati in corrispondenza del Cratere di Sud Est. ll segnale di deformazione della stazione DRUV continua il trend di variazione iniziato con l'attività. Le altre reti di monitoraggio delle deformazioni non mostrano variazioni significative.
La fuga dei turisti nel momento in cui si è sviluppato il flusso piroclastico sull'#Etna. Non è la prima volta che l'Etna produce delle nubi ardenti, negli ultimi anni il Sud-Est ha subito diversi crolli improvvisi, è un cratere instabile. pic.twitter.com/8QCIk58Ynh
— Il Mondo dei Terremoti (@mondoterremoti) June 2, 2025
L’attività esplosiva si è ulteriormente intensificata, trasformandosi in una vera e propria fontana di lava.
Il livello di allerta è stato innalzato da arancione a rosso.
Nonostante la spettacolare attività eruttiva e il collasso parziale del fianco, l’aeroporto di Catania Fontanarossa rimane al momento pienamente operativo e non si segnalano ripercussioni sui voli.
Tuttavia, la situazione è in continua evoluzione e gli esperti dell’osservatorio etneo stanno monitorando attentamente l’evolversi dell’eruzione.
L'Etna, situato nella Sicilia nord-orientale, è un vulcano in continua attività, anche se ci sono dei periodi in cui si mostra meno attivo. Nel periodo 2021-2023 ci sono stati numerosi parossismi, ma anche nel 2024 e all'inizio del 2025 si sono verificate diverse eruzioni, che hanno fatto aumentare la quota della montagna.
Dopo i violenti parossismi dell'estate 2024 l'Etna è diventata ancora più alta, cambiando nuovamente la sua forma, con una vetta che ha superato i 3.400 m s.l.m.
Il cratere denominato “Voragine”, la nuova vetta dell’imponente vulcano siciliano, ha raggiunto e superato quota 3.400 m, arrivando a toccare 3.403 metri sul livello del mare. In questo modo il vulcano siciliano si conferma l'edificio vulcanico più alto del continente europeo.