Lo spatifillo (Spathiphyllum wallisii), conosciuto anche come “culla di Mosè”, è una delle piante più apprezzate per interni, per un motivo molto semplice: è bellissimo, resistente e non richiede troppa cura. La sua fioritura bianca e delicata, che dura gran parte dell’anno, risalta ancora di più grazie al verde intenso delle sue foglie allungate.
Originaria delle foreste pluviali dell’America Centrale e Meridionale, questa pianta appartiene alla famiglia delle Araceae, come l’anturio e la monstera. La sua capacità di adattarsi a spazi con poca luce naturale e il suo ruolo di purificatrice dell’aria l’hanno resa un classico per uffici, salotti e camere da letto.
Uno dei motivi per cui lo spatifillo è così apprezzato è la sua capacità di adattarsi alla luce tenue. Tuttavia, fiorisce meglio se riceve luce indiretta brillante. Posizionalo vicino a una finestra esposta a est o a nord, evitando sempre la luce solare diretta che potrebbe bruciare le foglie.
Per quanto riguarda l’irrigazione, l’ideale è mantenere il substrato leggermente umido, evitando i ristagni. Un errore frequente è innaffiare troppo spesso o lasciare acqua nel sottovaso, il che può causare marciume radicale. La regola migliore è il tatto: innaffia quando lo strato superiore del terreno è asciutto. In inverno, riduci la frequenza poiché la pianta entra in riposo parziale.
Lo spatifillo ha anche bisogno di una buona umidità ambientale, specialmente in ambienti secchi o riscaldati. Puoi nebulizzare le sue foglie di tanto in tanto, evitando però di farlo durante la fioritura. Questo crea un microclima più favorevole alle sue esigenze tropicali.
Lo spatifillo può fiorire in diversi periodi dell’anno, ma la sua attività maggiore si concentra in primavera e in estate. Per stimolare la fioritura, è utile usare un fertilizzante liquido bilanciato per piante da fiore ogni 3-4 settimane in questi mesi.
Se la pianta smette di fiorire, controlla prima la luce, poi il substrato e la frequenza della concimazione. Potrebbe anche essere un segnale che ha bisogno di un cambio di vaso.
Lo spatifillo richiede generalmente un rinvaso ogni due o tre anni, soprattutto se le radici iniziano a spuntare dai fori inferiori. Il momento migliore per farlo è la primavera. Usa un substrato soffice, ben drenato e arricchito con compost o humus.
Ogni divisione deve includere radici e foglie proprie. Metti ciascuna parte in un vaso separato e tienila in un luogo caldo e con luce tenue finché non si stabilizza.
Anche se è una pianta piuttosto resistente, lo spatifillo può manifestare segnali quando qualcosa non va. Ecco i più comuni:
Con un po’ di attenzione e qualche correzione, questi problemi si risolvono facilmente.
Lo spatifillo contiene cristalli di ossalato di calcio, una sostanza che può irritare la bocca, la lingua e la gola se ingerita. Nei casi più gravi può provocare vomito o difficoltà a deglutire, soprattutto in gatti, cani o bambini piccoli. Non è considerata una pianta letale o altamente tossica, ma va collocata lontano dalla portata di chi potrebbe metterla in bocca per curiosità.
Un’ottima opzione per case con animali curiosi o bambini piccoli è sistemare lo spatifillo su ripiani alti, vasi sospesi o aree con accesso limitato.